Ripartiamo!!!

Uncategorized - 23 dicembre 2007

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Per Natale abbiamo deciso di farci un regalo: licenziarci!!!
Il secondo regalo ha deciso di farcelo il nostro amico Matteo che verra’ a trovarci tra qualche giorno per viaggiare con noi in Nuova Zelanda.
Ebbene si’, dopo tre mesi era ora di rimetterci in movimento, abbiamo risparmiato il sufficiente per girare la terra di mezzo e per una tappa successiva, prima del rientro a casa, in ….. India!!!
Nelle ultime settimane abbiamo fatto i lavori piu’ svariati: dalle solite serate al ristorante, ai giardinieri, camerieri in un bar molto busy lungomare, creazione di un sitino web www.sheeperino.co.nz per ringraziare dell’infinita ospitalita’ i nostri amici, Paola e Francesco, che tentano di istruire i Kiwi al gusto di altri formaggi oltre al cheddar :-) e per finire due settimane di pioggia :-( e di raccolta mirtilli per una splendida famiglia neozelandese.
La raccolta dei mirtilli e’ stata sicuramente piu’ facile del flower picking, niente distinzioni sessuali tra le piante, bisognava solo prestare attenzione alle impercettibili sfumature di colore per cogliere i mirtilli in fase di maturazione. Ma dobbiamo ammettere che questa volta qualche miglia ce la siamo mangiata (un mirtillo un miglio, un mirtillo un miglio….gnam) :-)
E fiinalmente, dopo mesi, siamo riusciti a lavorare per una famiglia neozelandese (basta italiani, indiani, iraniani!!!) ed e’ stata un’esperienza splendida.

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L’altra faccia della Nuova Zelanda

New Zealand - 12 dicembre 2007

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Il primo impatto con la Nuova Zelanda e’ quasi per tutti meraviglioso. La gente che ti saluta per le strade, i casellanti (dell’unica strada a pagamento incontrata finora) che ti sorridono sempre, le commesse al supermercato che non dimenticano mai di augurarti una buona giornata, le dritte che ti vengono date nei negozi anche a costo di mandarti a comprare dalla concorrenza per farti spendere meno. Per non parlare degli impiegati in banca, vestiti con semplici magliette che in pochi minuti ti aprono un conto corrente con tassi di interesse del 7.5%. Un paese dove ogni tot km si trova un’area di sosta con toilette pulitissime e dotate di carta igienica a qualsiasi ora del giorno, barbecue gratuiti e rigorosamente puliti in riva al mare.
Un paese dove si vedono conigli saltellare liberamente agli angoli delle strade e che si vanta di avere solo due specie di animali pericolose per l’uomo.
Un paese dove le ragazze, alla mia eta’, normalmente sono gia’ al terzo figlio. Molte di loro non hanno bisogno di lavorare, vengono aiutate ricevendo un sussidio dal governo. Qui la donna ha pari diritti, se non superiori, all’uomo, d’altronde e’ il paese dove abbiamo ottenuto per prime il diritto di voto.
In Nuova Zelanda non esiste il concetto di appartamento, anche le persone disagiate hanno una loro casetta di legno, sempre con un angolo di giardino annesso. In ogni piccola citta’ c’e’ piu’ di un parco, vari percorsi per camminare e piste ciclabili. Giocare a golf e’ uno sport alla portata di tutti, con 5 euro si puo’ praticare tutto il giorno nei numerosi campi a disposizione.

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Braccia donate all’agricoltura!

New Zealand - 30 novembre 2007

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Il naso all’insu’

New Zealand - 24 novembre 2007

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Mentre i giovani neozelandesi fuggono dalla loro terra in cerca di lavoro all’estero, la fuga dei cervelli come la chiamano qua, gli europei vi arrivano per donare le proprie braccia all’agricultura locale e racimolare denaro per i propri viaggi.
E cosi’ si finisce a fare i lavori che i Kiwi non vogliono piu’ fare, tra viaggiatori di altri paesi e immigrati indiani, pakistani, sudamericani. La differenza sostanziale e’ che tra i viaggiatori c’e’ chi lavora per comprarsi una tavola da surf o chi, come noi, per racimolare miglia aeree, loro, invece, per mandare i soldi alla propria famiglia.
Qualcuno di questi immigrati e’ qui da anni, ha la cittadinanza neozelandese e gestisce il grande flusso di lavoratori per la stagione di raccolta frutta.
Noi, nella nostra ricerca di un lavoro diurno, ci siamo imbattuti in Hamid.
Hamid, di origine iraniana, ma con identita’ differenti (ci sono quelli che lo conoscono come George, chi come Steve o come un suo alter ego Mike) di mestiere fa il contractor: colui che si occupa di trovare i lavoratori da spedire nei vari frutteti.
I contractor, purtroppo, troppo spesso, sono figure poco chiare che sfruttano il grosso traffico di persone richieste per le stagioni di raccolta.
Con Hamid intratteniamo tutti i giorni una fitta corrispondenza via essemmesse per scoprire, di volta in volta, non prima delle dieci di sera, in quale piantagione lavoreremo il giorno seguente.
Per queste prime due settimane il nostro lavoro e’ stato il flower picking, ovvero la raccolta dei fiori maschi del kiwi da cui si estrae il polline per l’impollinazione artificiale.
Lavoriamo a cottimo, pagati a chilo! Vi siete mai chiesti quanto puo’ pesare un fiore?!? Poco ve lo assicuriamo. Il lavoro non e’ cosi’ semplice come si puo’ pensare, bisogna prendere solo i fiori maschi, non troppo aperti ne’ troppo chiusi, un solo fiore femmina puo’ causare l’annullamento di tutta la borsa, ma non e’ cosi’ facile distinguere il sesso di una pianta e il lavoro di tutta una giornata puo’ andare perso per colpa di una femmina!! Per non parlare delle api che giustamente vorrebbero fare il loro lavoro in pace e non essere disturbate da mani invasive.

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Storie da raccontare

New Zealand - 11 novembre 2007

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“Si possono percorrere milioni di chilometri in una sola vita senza mai scalfire la superficie dei luoghi ne’ imparare nulla dallle genti appena sfiorate. Il senso del viaggio sta nel fermarsi ad ascoltare chiunque abbia una storia da raccontare” (Pino Cacucci “Camminando“)

Paola, di Sondrio, e’ arrivata  in Nuova Zelanda ventanni fa con una borsa di studio dell’universita’ e non e’ piu’ ripartita. Ricercatrice agraria dopo una settimana ad Auckland gia’ aveva avvisato colleghi e professori in Italia che difficilmente l’avrebbero rivista tornare a casa. Ora, dopo tanti anni, vive nella Bay of Plenty in una casa meravigliosa con vista sulla baia e sui frutteti di kiwi di sua proprieta’.
E’ fidanzata con Francesco, abruzzese, con cui ha creato la Sheeperino, piccola produzione di buonissime ricotte e pecorini con la quale tentano di educare i neozelandesi al gusto del buon formaggio sotto il marchio slow food. Conducono la nostra vita ideale: sei mesi in Nuova Zelanda e gli altri sei mesi in viaggio tra saluti in Italia e giri in barca per il Peloponneso.

Luigi, milanese, e’ in Nuova Zelanda da dieci anni. In Italia aveva un concessionario di moto BMW, ma non partegli dell’Italia, perche’ e’ l’ultimo paese dove tornerebbe a vivere. Deluso dai soliti problemi italiani:lavoro, lavoro,lavoro, tasse, tasse, tasse e ancora lavoro, lavoro, lavoro….. dopo una breve tappa alle isole Cook e’ sbarcato in Nuova Zelanda. Con pochi soldi e in pochi anni ha aperto e avviato ristoranti e un pastificio italiano creandosi un nome e una buona clientela. In Nuova Zelanda, per persone in gamba come lui, tutto e’ possibile. Ma oltre ad aprire ristoranti di successo, Luigi ha anche imparato alcuni pregi dello stille di vita neozelandese: non bisogna per forza lavorare quindici ore al giorno, per cui ogni tanto, se non lo si trova al ristorante, si e’ sicuri di incontrarlo al campo da golf.

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La terra di mezzo

New Zealand - 31 ottobre 2007

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“Lo Hobbit” e’ stato il primo libro ad aprirmi le porte verso un nuovo mondo. Avevo un’eta’ in cui ancora la mia immaginazione era aperta a credere all’esistenza di uomini dal cuore puro e le orecchie a punta, maghi, orchi e strani ometti piccoli e dal piede lungo.
Quante volte ho sognato di vivere nella Terra di Mezzo nella mia piccola casa rotonda! Fino a quando, crescendo, ho iniziato a pensare che non esistesse realmente, ma mi sbagliavo.
Una giornata passata a Hobbiton, set del Signore degli Anelli, ti fa rivivere ogni emozione del libro. Colline verdeggianti, il lago, l’albero delle feste e le case rotonde scavate nel terreno si popolano, con un po’ di ricordi e immaginazione, di piccoli hobbit in festa per il centoundicesimo compleanno di Bilbo.

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Nel frattempo tra un piatto di pasta e una visita agli hobbit, visto che gli italiani in viaggio sono pochi, non e’ cosi’ raro che  si incontrino. Abbiamo piacevolmente passato qualche giorno con Andrea “Haero“, amico snowboarder con cui ero solita surfare sulle piste di Coumayeur, immaginate l’effetto di incontrarsi nella sperduta Nuova Zelanda!
Andrea sta girando il mondo per sette mesi dopo aver vinto un concorso per il National Geographic. Viaggia da solo in compagnia della sua fedelissima telecamera con cui documenta la situazione della neve nel mondo: ” The snow must go on” e’ il nome del suo progetto. Visitate il suo blog, perche’ i suoi video spaccano!
Purtroppo non c’e’ stato il tempo per dipingere il nostro furgone, ma le idee per collaborazioni future tra viaggiatori come noi si sprecano :-)

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Il sesto senso

New Zealand - 21 ottobre 2007

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La vista e’ appagata tutte le mattine. Usciamo dal nostro Blue Spring nella frizzante aria mattutina e ci riempiamo gli occhi guardando il mare e la lunga spiaggia ancora deserta.
Il tatto e’ la sensazione sublime che provo ogni sera nello sporcarmi le mani di morbido parmigiano, vero, appena gratuggiato per cospargere i piatti di pasta fresca.
L’udito sono le note di Battisti che risuonano in sottofondo mentre lavoriamo, ricordi di casa, parole a volte profetiche (si viaggiare …)
Il gusto di poter sorseggiare un bicchiere di vino al cinema dove, al posto del porta pop-corn, ogni comodo sedile e’ dotato di un tavolinetto porta calici.
L’olfatto sono i profumi dimenticati da mesi: il basilico fresco, l’aceto balsamico, il rosmarino sulle patate, la bruschetta, la caprese e tutti i piatti che sforniamo ogni sera.
Il sesto senso, forse, e’ quello che ci ha fatto partire e ci ha condotti fino a qui, oggi, dopo nove mesi di viaggio.
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Blue spring

New Zealand - 12 ottobre 2007

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La primavera e’ alle porte. Il tempo capriccioso alterna temporali improvvisi al primo sole caldo di stagione che fa subito sognare il mare.
Non abbiamo avuto tempo di togliere le pieghe dai vestiti che gia’ abbiamo dovuto salutare, con un po’ di nostalgia, la nostra casetta di Auckland. Il Fish and Chips non ci garantiva abbastanza ore di lavoro, siamo ritornati on the road. La verita’ e’ che l’ultimo giorno di lavoro mi sono vista costretta a friggere le ostriche e ho temuto di essere diseredata dalla mia famiglia :-). Pertanto fatti i bagagli ci siamo messi in moto sulla nostra casetta portatile ribattezzata Blue Spring come buon auspicio per la stagione imminente e come piccolo omaggio ad uno dei nostri film giapponesi preferiti.
Direzione: Tauranga (leggasi con pronuncia Kiwi ” Tayrona”), citta’ turistica che si affaccia sul mare della Bay of Plenty.

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Un altro sogno realizzato!

New Zealand - 3 ottobre 2007

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Son passate quasi due settimane dal nostro arrivo ad Auckland. Giorni strani, variabili come il tempo neozelandese (ci sono quattro stagioni in un giorno!). Un momento ci sembrava di aver trovato lavoro in citta’, l’attimo dopo stavamo per seguire le nostre pulsioni e rimetterci in moto.
Sicuramente la Nuova Zelanda non sa cosa vuol dire la crisi del lavoro che conosciamo bene in Italia, se mandi un curriculum ti rispondono anche solo per dirti che al momento non hanno bisogno, ma fa sempre piacere se l’azienda in questione si chiama Yahoo!. Se cammini per le strade puoi leggere un annuncio di ricerca personale in un locale su tre e pullulano agenzie interinali che fanno realmente il loro mestiere.
Purtroppo non avevamo considerato che Pablo, per quanto li porti bene, ha pur sempre 31 anni e il limite per il rilascio del Working Holiday Visa e’ di 30 anni. Pertanto niente permesso di lavoro, ma un semplice visto turistico. Pensavamo di poter fare richiesta di un permesso di lavoro temporaneo una volta giunti ad Auckland, ma non abbiamo tenuto conto dei tempi dell’ufficio immigrazione. Due mesi per ottenere un visto e solo dopo richiesta da parte di un datore di lavoro.
Peccato perche’ le richieste nel campo dell’ IT sono veramente moltissime, ma la nostra idea e’ di lavorare per tre mesi e poi rimetterci in movimento, pertanto per ora le aziende possono attendere :-)

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California dreaming

California, New Zealand - 24 settembre 2007

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E questo e’ stato il nostro breve sogno californiano. San Diego, San Francisco, Los Angeles, Death Valley, Joshua Tree Park…
Grazie infinito a tutti quelli che ci hanno ospitato e portato in giro
Thanks to all the people who host us and let us know a bit of California!

Il 18 settembre siamo partiti da Los Angeles verso la Nuova Zelanda. Il 19 e’ un giorno della nostra vita che abbiamo perso da qualche parte in mezzo all’oceano e il 20 settembre siamo atterrati a Auckland.
Come sempre fortunati (o non e’ un caso!?!) nel trovare persone splendide, siamo ospiti di una coppia neozelandese gentilissima che ci fa gia’ sentire a casa. Ma gentilezza sembra la parola chiave in Nuova Zelanda, tutti sorridono, tutti ci aiutano, sembra proprio un paese felice. Certo a volte sono un po’ bizzari questi neozelandesi, con il loro accento incomprensibile, che girano scalzi per le strade (e non fa certo caldo!!), ma a noi son piaciuti da subito. E ora bisogna fare sul serio, curriculum alla mano si va in cerca di lavoro e casa, per una volta ci sentiamo noi immigrati, ma ben accetti.
Nel frattempo guardando i primi scorci di verdi colline e spiagge selvagge gia’ sogniamo un nostro furgone e le strade della Terra di Mezzo….