E dopo il video per Bota continuano i nostri esperimenti “cinematografici”. Visto che la neve qui scarseggia come in Italia abbiamo trovato una soluzione alternativa per surfare… sono anni che sogno queste dune GIRL POWDER!!! Surfare in canotta che stile !!! ;-)
A proposito di Nasca avrei voluto scrivere tante emozioni, mostrarvi mille foto da ogni angolazione possibile, ma …
Cominciamo dal principio. Sapendo di patire tutto cio’ che non si muove in linea perfettamente orizzontale e con poche oscillazioni di sorta, ho deciso di arrivare preparata al volo aereo sulle mitiche linee di Nasca, ovvero a digiuno dalla sera prima per non rischiare di avere il minimo alimento in corpo. Arrivati a Nasca prenotiamo il volo che, come tutti i tour turistici si paga in dollari, ma cosa vuoi arrivare fino in Peru’ e non vedere Machu Picchu e le linee di Nasca!??! L’aereo non era esattamente un boing, ma un piccolo velivolo da 5 posti, niente che promettesse stabilita’ insomma, e poi per vedere bene le famose linee sapevo che il pilota avrebbe sperimentato tutte le inclinazioni possibili. Comunque ero preparata, appena salita a bordo ho controllato che ci fosse il sacchetto salvavita. I sudori freddi sono iniziati subito, ma alla prima figura, che rappresenta alla perfezione una balena, ho pensato che ce la potevo fare. Il mio ottimismo era stato troppo frettoloso. Per farti ammirare meglio ogni disegno il pilota compiva curva a destra e a sinistra inclinando non poco il velivolo e di conseguenza il mio stomaco. Ho un po’ di confusione in mente, come potete ben immaginare, comunque credo di aver resistito ancora alla seconda figura chiamata “l’astronauta” e poi …. va beh meglio non scrivere proprio tutti i dettagli del caso. Vi dico solo che una volta ripresami ho pensato ” Non importa, pazienza, le figure che non sono riuscita ad ammirare bene le vedro’ dalle splendide foto che stara’ scattando Pablo, seduto dietro di me”. Ma in un momento di lucidita’ sono riuscita a voltarmi per scoprire che il nostro caro fotografo era piu’ cadaverico di me e al posto della macchina foto in mano aveva il famigerato sacchetto salvavita!! Che dire ancora, chiediamo scusa per il reportage mancato e pubblichiamo i pochi scatti che Pablo e’ riuscito a fare. Ci siamo ripresi dal volo solo dopo aver dormito un giorno intero. In ogni caso sono contenta anche di questa esperienza, purtroppo e’ l’unica maniera per poter ammirare bene le linee e, una volta ripresa conoscenza, mi e’ rimasta la sensazione di mistero che ti trasmette il vedere questi disegni perfetti, enormi, tracciati nel deserto senza che sia ancora stata scoperto il vero motivo della loro origine.
E Cusco non esito a definirla una delle citta’ piu’ belle al mondo (almeno della parte vista da noi ;-) ). Con le sue case coloniali, alcune con ancora ben visibili le antiche mura Inca, con i suoi balconi di legno colorati, le stradine ciottolate con le casette bianche che ricordano alcuni villaggi del Sud Italia, la splendida Plaza de Armas… E’ stata una scoperta veramente piacevole. E poi la vita notturna, da fare invidia alla nostra Torino (non musicalmente ovviamente), un diversivo piacevole dalla calma vita delle altre citta’ sudamericane. E infine i locali che trasmettono tutte le ultime novita’ cinematografiche in cambio di una semplice consumazione, una vera manna per noi e per Giorgio, ragazzo di Fossombrone che si e’ unito per una parte del nostro viaggio, e che e’ un vero maniaco di cinema. Non a caso molti stranieri decidono di trasferirsi qui a vivere, ma tranquilli per me farebbe troppo freddo ;-)
A Cusco ho anche trovato una vera perla per la mia collezione de “Il Piccolo Principe” dal mondo. La versione in Quechua:”Kamachikuq Inkacha”!
E dopo qualche piacevole giorno a girovagare per la citta’ estasiati solo nel camminare per le viuzze per la bellezza che la contraddistingue, abbiamo deciso di affrontare il Machu Picchu. Ci siamo organizzati per andare a dormire una notte nel vicino paese di Aguas Calientes in modo da poterci svegliare prima dell’alba e poter ammirare le rovine prima dell’arrivo degli Unni ;-). E la levataccia e’ veramente valsa la pena. Ero curiosa di vedere se mi avrebbe cosi’ tanto emozionata la vista di un sito di cui si vedono foto ovunque, ma credetemi, dal vivo ti lascia senza fiato (forse anche perche’ ci siamo fatti 1 ora di scalini in salita alle cinque del mattino per arrivare alla cima!). La posizione e’ unica al mondo, ti chiedi veramente come facessero a costruire in cima alle montagne in quel modo, la vista dall’alto e’ impressionante e potersela godere con tranquillita’ nelle prime ore mattutine ci ha, come dire, “riempiti”.
Unico neo, bisogna dirlo, e’ uno dei siti piu’ cari al mondo da visitare, pero’ ne e’ valsa la spesa. E oltre a Machu Picchu, nei dintorni di Cusco, si possono ammirare numerosi altri splendidi siti Inca situati in una splendida “Valle Sagrado”.
Ora ci concediamo un’ultima serata in citta’ e poi domani ci rimettiamo in cammino verso uno dei grandi misteri della storia: le linee di Nazca. Uno dei posti che ho sempre voluto visitare, da quando ho visto le foto del viaggio dei miei di dieci anni fa, speriamo solo di non patire troppo il volo aereo ;-(
Gli ultimi giorni in Bolivia li abbiamo trascorsi sulla rilassante Isla del Sol sul lago Titicaca. Sull’isola, sacra agli Inca, abbiamo ammirato le rovine di alcuni templi e la roccia sacra da cui, secondo la leggenda Inca, ha avuto origine il Sole. L’isola non e’ ancora stata invasa dal turismo di massa, e’ molto caratteristica coi sui piccoli villaggi di pescatori, i bambini che si offrono come guida per le rovine e la lingua parlata e’ l’Aymara di cui siamo riusciti ad imparare qualche parola.
E dopo l’isola del Sol continua la nostra “caccia” agli Inca per cui siamo sconfinati in Peru’. Prima tappa la citta’ bianca coloniale di Arequipa (dopo Sucre in Bolivia, Dubrovnik in Croazia, ma quante citta’ bianche ci sono al mondo?!?). Ci colpisce subito il ritorno alla modernita’, gli ostelli “di lusso”, i supermercati, i locali notturni, la gente molto piu’ predisposta al turismo. E a proposito di turismo, nel visitare l’enorme e splendido monastero di Santa Caterina, abbiamo incontrato la troupe di “Turisti per caso”. Lei si e’ rivelata decisamente antipatica, per fortuna i cameraman erano piu’ socievoli e abbiamo scambiato qualche chiacchiera con loro.