Noi, la polvere e i guanachi

Chile - 17 febbraio 2007

8 Comments

Parco Nazionale Torres del Paine, cuore della Patagonia cilena.
La Patagonia cilena, come ci spiega Cristian, ragazzo cileno che ci ha ospitato nella citta’portuale di Punta Arenas, al confine con la Terra del Fuoco, e’ meno conosciuta di quella della vicina Argentina.
Quando si pensa alla Patagonia la si associa subito alla terra del tango, e’ un discorso di “marketing territoriale” ci spiega Cristian. L’Argentina si pubblicizza meglio, investe molto sul turismo da quando ha avuto il crollo economico nel 2001 e la loro moneta e’ debole. Da allora, i turisti, attratti dalla bellezza e dall’economicita’ del posto, sono arrivati a carovane.
Ma la Patagonia cilena non ha niente da invidiare alla sua vicina. Ricca di altrettante bellezze naturali: una su tutte il Parco Nazionale Torres del Paine, 242.000 ettari dichiarati dall’Unesco, riserva della biosfera.
Un parco immenso dove fare trekking per giorni (quattro giorni per il celebre percorso denominato “W”e una settimana per il circuito che aggira tutto il comprensorio), accamparsi nei boschi, camminare in riva ai laghi o sotto ghiacciai dalle molteplici sfumature di colore.

Dopo aver passato quattro giorni a Torres del Paine e con una settantina di chilometri di trekking alle spalle ( non pensate che noi si sia di quella razza di montagnini esperti camminatori, ma da umili cittadini, sprovvisti di un bel po’ di attrezzatura, siamo comunque riusciti a sopravvivere alla “W”) ora siamo sulla strada che ci dovrebbe condurre all’uscita del parco.
Essendo la moneta cilena decisamente piu’ cara rispetto al pesos argentino e dovendo noi viaggiare per un anno intorno al mondo, abbiamo deciso di fare un po’ di economia e di cercare un passaggio per l’uscita dal parco con il pollice alzato.
Ci sono due modi essenzialmente di fare autostop: stare fermi in attesa dell’arrivo di un mezzo, o incamminarsi per la strada voltandosi al minimo rumore percepito. Il primo metodo, personalmente, lo trovo un po’ snervante, pertanto, caricati dall’allenamento dei giorni precedenti, ci avviamo per il sentiero.
Alle nostre spalle montagne, di fronte a noi ancora montagne infinite e a tenerci compagnia solo la polvere sollevata dal forte vento patagonico e i guanachi. Il guanaco e’ un animale molto comune in queste terre , il muso simile ad un cammello, ma con l’eleganza di un cerbiatto, ci osservano da bordo strada incuranti della tempesta di polvere e della nostra presenza.
Passano poche macchine in queste ore mattutine e la strada sembra non portare in nessun luogo. Ora capisco, come racconta Chatwin nel suo “In Patagonia” , tutti i suoni che il vento puo’ creare ingannandoti l’udito. Dal rombo di un motore, al passo dei cavalli, al vociare di persone… La solitudine accentua la fantasia umana.
Ma questa volta il rumore e’ reale, vediamo un pulmino all’orrizzonte. Difficile spiegare che cosa si prova quando si trova un passaggio semplicemente con il dito alzato ed un pronto sorriso.
Ogni chilometro su quel veicolo e’ un chilometro conquistato, il conducente diventa il nostro miglior amico, e soprattutto, il vento e la polvere mangiata fino a poco prima, rimangono chiusi fuori e nel silenzio ovattato del pulmino ci godiamo lo scorrere del paesaggio , ammirando le immense montagne e i branchi di guanachi che pascolano liberamente.

8 Comments

  1. Pensavo che in famiglia solo uno dei due sapesse scrivere… invece complimenti anche per il resoconto davvero appassionante!!! (o eri tu Pablo?? Deh eh ih oh!)

    Fortissima la descrizione dei Guanachi… me la sono letta immaginadomi la voce di Fantozzi che cerca di spiegare come si cazza una gomena…che ridere…!

    Bello rileggervi… mi sa che quando tornerete sarete degli esperti di survival, trekking ecc… altro che softair LOL… a proposito! Felice anche di vedere che il mio 50 litri tedesco fa sempre bene il suo lavoro ;-)

    Ancora una cosa: com’è che leggere il blog più che invidia per i luoghi e curiosità per le foto METTE APPETITO??? Mi riferisco ovviamente al post precedente… ecchecavolo abbiate un po’ di ritegno!!!!

    Un grosso saluto dal campo base… mi mangerò una pizza bufala alla faccia delle vostre costolette… un abbraccio a entrambi!

  2. Evviva ! rieccovi finalmente! Sarei andata fuor di testa ….
    Bello leggervi e come essere lì con voi, la fantasia non manca e con le vostre dettagliate descrizioni….complimenti.
    Ricordi?da piccola dicevi sempre che da grande avresti voluto fare la giornalista anzi l’inviata di guerra!!!! Per carità le guerre non mancano anzi…. meglio viaggiare per conoscere, per scoprire la bellezza meravigliosa del creato, per capire e regalare un sorriso…with love Mia

  3. Ciao
    a chi tanto e chi niente! il traffico di laggiu è proprio l’opposto di quello che c’è qui! In quanto a guanaghi…..quelli urbani ….che ti guardano sperduti e curiosi ,,, forse siamo pari! ( ci scambiamo qualche foto la prossima volta e li confrontiamo).
    Vediamo che con le bistecche ci date dentro !!! ………..ma , come le chiamano da quelle parti?
    Ciao zizi

  4. Hola, eccovi!! Le foto sono davvero bellissime… Quella di Pablo con lo zaino a spalle mi piace quasi come quella di Cuba… quindi BRAVA CRI!! eheheheh.
    Dopo questi mille mila Km di trekking sarete allenatissimi anche per il deserto di Atacama…

    Ah… è nato, il bimbo di Pasquale è nato venerdì e si chiama Alessandro, ma ci sta anche Alejandro un po’ per voi e un po’ per le sue origini materne ;o)
    Besos

  5. Avevo appena optato per un pò di stabilità e invece siete arrivati voi, che mi “sfruculiate” impunemente l’immaginazione con le vostre foto e le vostre storie.
    Ma sapete che sto diventando mondovisionedipendente?

    Toglietemi almeno una curiosità che mi è rimasta da una famosa puntata dei simpson: in che direzione gira l’acqua dello scarico in quella parte di mondo? Porfa ditemi!

    Un abbraccione e continuate a portarmi nel vostro zaino con le vostre parole!

  6. montagnette mica da riderci su! Grande spettacolo e grandi foto. vedo che vi preparate per il giro del Granpa o l’alta via delle leggende AVANTI COSI’ un bacione :-)

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