Sognando Patagonia

Argentina - 3 febbraio 2007

3 Comments

Quando io mi immaginavo di andare in Patagonia pensavo ad una terra fredda, neve, ghiaccio. Forse il mio immaginario era amplificato anche dal fatto che fino all’altro giorno per me la Patagonia era solo una marca di abbigliamento invernale (le mie amiche snowboarders sanno a cosa mi riferisco ;-) ).
Invece il nostro primo approccio con la Patagonia, complice il mese di Febbraio, si e’ rivelato, come dire, ustionante.
Niente preoccupazioni non ci siamo ustionati veramente, qua la crema protettiva minima che vendono e’ protezione 30, fate un po’ voi!
Il primo paesaggio che abbiamo incontrato sono chilometri, chilometri e credetemi chilometri di steppa infinita.
E’ stato strano, nella riserva naturale di Punta Tombo vedere migliaia e migliaia di pinguini rosolati al sole. Per non parlare dei leoni marini (il nome da solo dovrebbe rendere le dimensioni!) spaparanzati sulla spiaggia della Peninsula Valdes e accaniti nel conquistare la propria leonessa, visto che siamo nel periodo della riproduzione.
E finalmente anche noi abbiamo preso un colorito un po’ piu’ sudamericano, rosolandoci ben bene durante queste escursioni.
Avere la possibilita’ di vedere cosi’ da vicino questa fauna marina nel suo habitat naturale e’ uno spettacolo che ti lascia letteralmente a bocca aperta. A Punta Tombo si cammina circondati dai pinguini che attraversano di continuo il sentiero.
Subito rimaniamo affascinati da questa vicinanza. Poi una guida ci spiega che i pinguini si ritrovano in migliaia sulla terra ferma in questo periodo dell’anno per cambiare pelle e portare il cibo ai piccoli appena nati che vediamo in nidi sparpagliati per la steppa.
Il passaggio dell’uomo li disorienta, spesso non riescono piu’ a trovare il proprio nido e per questo circa l’80% dei pinguini nati in questa riserva muore di fame.
La percentuale e’ cosi’ elevata proprio perche’ e’ l’unica riserva in cui l’uomo puo’ avvicinarsi cosi’ tanto al loro habitat. Forse una riserva naturale dovrebbe proteggere maggiormente i propri abitanti e noi, anche vedendoli a 500mt di distanza, ci emozioneremmo in egual maniera.

sulla polvere bisognerebbe scrivere un post ad hoc, qui si passa di colpo da una strada asfaltata ad una sterrata, dove si ha la sfortuna di avere un veicolo davanti si viaggia completamente in una nebia di polvere (hai visto Clau, anche qua c’e’ la nebbia!).
E ora stiamo andando alla ricerca della Patagonia dei ghiacciai che dopo 16 ore ci portera’ al comfine con la Terra del Fuoco. Li’ faremo una breve pausa e dopo altre 12 ore di pulman finalmente raggiungeremo Ushuaia, la citta’ alla fine del mondo.

PS: Per Vally: non mi sono dimenticata di te, te la porto la pietra dalla Patagonia!

3 Comments

  1. w i pinguini e gli armadilli
    E’ vero, i TTV amano la natura
    vista la foto: che grandi!!!

    Se pensiamo che grazie a voi in Sudamerica saremo presto più famosi di James Brown (è duro sapere da voi che da quelle parti non sia conosciuto…), ci vengono i brividi!

  2. Ma lo sapete che con i soldi che spendete per una pizza lì potete comperare un ettaro di terreno!!!incredibile ma vero!
    w le pizze!!!!

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